Copywriter, Content Writer o UX writer: chi sei?

Le etichette non sono la mia passione ma adoravo i quiz di Cioè: ti senti più Copywriter, Content Writer o UX Writer?
Copywriter
Il copywriter è il più anziano dei tre: una figura nata con la comunicazione pubblicitaria, prima relegata alla radio e alla carta stampata, approdata poi anche sul web.
Secondo il dizionario, è autore di testi pubblicitari o redattore pubblicitario di un giornale o di una rivista.
Secondo Annamaria Testa, dea del copy, è un artigiano delle parole.
Content writer
Lo scrittore di contenuti: legato a filo doppio al mondo digital.
Scrive copy e testi per siti web, pubblicazioni sui social, blog, newsletter, advertising: il web è la sua pagina bianca.
Il content writer è un copy che usa solo la tastiera e guarda sempre uno schermo mentre scrive.
UX Writer
Secondo molti è il lavoro del futuro. Un professionista che tira fuori le parole che migliorano la user experience, l’esperienza dell’utente che naviga online.
Lo UX Writer non è solo una persona abile con la scrittura, è attento ai dati, ne capisce di design, psicologia e neuromarketing. Si confronta ogni giorno con i suoi colleghi che si occupano di sviluppo, visual e analisi.
Lavora sulla struttura dei contenuti di una pagina, sui microcopy, sulle CTA e su tutto ciò che rende più semplice, confortevole e performante il tempo speso su quello spazio per la persona all’altro lato del pc o dello smartphone.
Lo UX writer è il copy che si occupa del dettaglio e che si mette nei panni dell’utente, mai in quelli del brand.
E tu, chi sei?
Dopo questa breve presentazione dei tre profili, sei in grado di definire chi sei?
Lo so, immagino sia difficile. Ti parlo di me: sono una copy, perché mi occupo anche di carta stampata, naming – ma anche di verbal identity, quindi forse mi serve un’altra etichetta – e scrittura offline, ma sono una content writer perché scrivo online negli spazi più diversi. E sto studiando per diventare una buona UX writer, oltre ad avere qualche esperienza in questo specifico ruolo.
No, non ho i super-poteri. Semplicemente oggi è difficile mettersi addosso questi vestiti: la comunicazione cambia ogni giorno e anche il ruolo che noi andiamo a rivestire nei diversi contesti si modifica. Non possiamo stare fermi, dobbiamo adattarci a una realtà mutevole e alle richieste del mercato.
Ecco, ciò che conta, secondo me, non è mettersi addosso la coccarda giusta, ma avere le competenze di base e studiare studiare studiare. I principi che regolano questi tre “mestieri” sono gli stessi: ciò che cambiano sono i supporti, gli obiettivi, gli strumenti.
Allora non inventiamo ogni giorno una nuova etichetta da affibiarci ma meritiamo quella che abbiamo già addosso. E magari aggiungiamone una nuova, con libri, corsi ed esperienze.
No, non su LinkedIn. Nella vita reale.